Cos'è?
In generale, questa malattia è
caratterizzata da una progressiva alterazione del campo visivo, dapprima nelle sue parti più periferiche poi anche nella parte centrale, fino a portare nei casi più avanzati alla completa cecità.
Tale compromissione del campo visivo è dovuta ad un progressivo danno del nervo ottico che può arrivare fino all'atrofia. L’atrofia del nervo ottico si realizza a causa di
una pressione endo-oculare (la pressione dei liquidi che riempiono
l’occhio) troppo alta. Alla base quindi della terapia del glaucoma vi è il controllo della pressione intraoculare.
Il controllo della pressione
intraoculare si ottiene o riducendo la produzione di liquidi all'interno dell’occhio o facilitandone il deflusso.
Come si cura?
L’intervento chirurgico si prefigge di creare una via alternativa a quella normale di deflusso del liquido contenuto all'interno dell’occhio e di ottenere, in questo modo, un abbassamento della pressione oculare. Con la normalizzazione di quest’ultima si realizzano i presupposti per l’arresto della malattia.
I vantaggi dell’intervento chirurgico sono connessi all'abbassamento della pressione oculare e non comportano un miglioramento visivo che dipende da altre condizioni dell’occhio. Pertanto dopo l’intervento può essere necessario proseguire nell'uso di occhiali, come può rilevarsi necessario continuare nella terapia medica antiglaucomatosa.
Esistono diverse tecniche chirurgiche per ottenere l’abbassamento della pressione. E’ possibile allargare i canali di deflusso esistenti nell'occhio, oppure creare nel tessuto nuovi canali di scarico, oppure impiantare valvole artificiali.
L’intervento può essere eseguito in anestesia locale o generale; in maniera ambulatoriale e/o con ricovero.
Dopo l'intervento
Prima di lasciare il centro chirurgico viene consegnato un foglio con le istruzioni dei farmaci da utilizzare. Sarà necessario osservare un breve periodo di riposo assoluto.
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